Anche se mi considero una nerd, più tendente all'otaku e gioco a un sacco di videogiochi, ho fatto fatica a finire questo libro. Le lunghe liste di oggetti culturali della cultura pop degli anni '80 e la sovrabbondanza di 'spiegoni' hanno messo a dura la prova la mia pazienza, oltre a spezzare la narrazione che, in alcuni punti, scorre davvero bene. Mi rendo conto che la sovrabbondanza di riferimenti è comunque funzionale alla storia, ma l'autore poteva trovare un modo più leggero di inserire questi apparati.